
Correre a 60 anni fa bene: scopriamo il perché
Con il passare del tempo e l’età che avanza, è possibile che qualche parte del corpo venga allenata meno e che alcune attività fisiche siano trascurate. La corsa per esempio, è una di queste. Di sicuro a 60 anni cala di molto la velocità che si riesce ad imprimere all’andatura, perché si sfruttano meno i muscoli delle caviglie e dei polpacci. Scopriamo perché correre a 60 anni fa bene.
Uno stile di vita sano aiuta a mantenersi in forma
Aumento di peso, cattive abitudini come il fumo e l’alcol sono nemici giurati della corsa. Se è vero che la qualità della prestazione è anche legata al fattore età, è bene sempre curare l’alimentazione ed adottare uno stile di vita sano. Questo consentirà di riuscire a fare sport anche a 60 anni ed avere la stessa motivazione di un giovane podista.
Workout calibrato sulle proprie capacità
Ad ogni età corrisponde un allenamento mirato ed adatto alle proprie caratteristiche fisiche. Ecco che i soggetti che godono di un ottimo stato di forma, anche a 60 anni, possono correre in tutta tranquillità perché fa bene e riuscirete a mantenere alti i livelli di energia.
Running economy: perché correre a 60 anni fa bene
Il running economy è il consumo di ossigeno durante la corsa. Uno studio condotto dalla Humboltd State University e dalla University of Colorado, poi pubblicato sulla rivista Medicine & Science in Sports & Exercise, ha evidenziato come i livelli di energia tra i podisti giovani e quelli anziani, siano molto simili, a condizione che il movimento sia costante. Anche se il passo di chi ha 60 anni è oggettivamente più lento, ciò che conta è il medesimo livello di energia riscontrabile, rispetto ai soggetti più giovani. Questo significa che sì le prestazioni possono essere legate all’età, anche perché la tecnica è decisamente diversa per motivi di prestanza, ma il livello di efficienza energetica rimane comunque competitivo.