lombalgia e sport da non praticare

Lombalgia: ecco quali sport non praticare

Il mal di schiena, soprattutto quello che coinvolge il rachide lombare, è sempre più invalidante, rappresentando una delle cause più comuni dell’assenza da lavoro.

Numerosi sono i muscoli che agiscono e influenzano la salute della colonna lombare: dai muscoli addominali ai muscoli posteriori, agli erettrici delle varie vertebre.

Partendo dal presupposto che ogni sport è salutare, ma che tutte le discipline comportano un grado di usura maggiore per alcune articolazioni, ci sono alcuni sport che possono portare ad un peggioramento della sintomatologia lombalgica e che quindi possono essere evitati o che, nei casi più fortunati, possono essere eseguiti con precisione e sotto la supervisione di uno specialista.

Prima di elencare quali sono queste discipline e i motivi per i quali possono portare ad un peggioramento di salute della colonna, è bene fare una distinzione tra gli sport che coinvolgono entrambi gli emilati (per emilato si intende la metà del corpo, quindi braccia e gamba dello stesso lato) o solo uno.

Un esempio di sport bilaterale è rappresentato dal rugby, dove l’allenamento è globale sia a destra che a sinistra; una disciplina monolaterale è invece la pallavolo, dove l’overuse di un braccio rispetto all’altro può portare all’insorgenza di problematiche specifiche, determinate proprio da questa asimmetria.

Vediamo ora quali sono gli sport dai quali chi soffre di dolori lombalgici dovrebbe stare alla larga:

  • Pallacanestro: disciplina sportiva meravigliosa ma, ahimè, spesso causa di dolori alla schiena. Questo sport, infatti, inficia molto a livello lombare in quanto le frequenti e intense rotazioni del busto a lungo andare possono generare alterazioni proprio a livello delle superfici articolari delle vertebre lombari. Anche i numerosi salti in alto per fare canestro possono generare uno stress non da poco verso i dischi intervertebrali, favorendo la formazione di una protrusione discale che, spesso, va a comprimere il nervo sciatico.
  • Running: nonostante rappresenti uno sport dove non compaiono sollecitazioni in rotazione o in inclinazione del busto, il continuo stress determinato dall’appoggio monopodalico per la corsa può causare un logorio della muscolatura pelvica con ripercussioni sulla zona lombare. Spesso, tra i miei pazienti che praticano running, è presente anche una disfunzione dell’articolazione sacro-iliaca, che può mimare un disturbo lombalgico e che, attraverso una serie di test, è possibile riconoscere e riposizionare correttamente mediante una manipolazione.
  • Sollevamento pesi: disciplina olimpica che va citata tra gli sport che possono causare mal di schiena. Gli atleti che la eseguono hanno una muscolatura paravertebrale (muscolatura profonda che si inserisce proprio sui processi trasversi o spinosi delle vertebre) estremamente forte, cosa che determina però una grande rigidità della colonna lombare. Questo, sommato al continuo stress verticale determinato sia dallo sforzo sia dal peso del bilanciere, può essere causa di protusioni o ernie espulse.

Un consiglio è quello di essere seguiti da uno specialista (laureato in scienze motorie) quando si vuole eseguire qualsiasi tipo di sport, in quanto il corretto movimento durante l’esercizio risulta essere fondamentale per evitare problemi o disfunzioni muscolo-scheletriche. Nel caso compaiano dolori, anche di entità minore, è bene fermarsi e rivolgersi a un fisioterapista, il quale saprà trattare con efficacia la causa del dolore e riequilibrare la postura dell’atleta per riportarlo a svolgere correttamente l’attività sportiva.